Il Presidente del Consiglio Conte, ha presentato il suo bazooka di liquidità alle imprese, di 400 miliardi di euro, mi sa che è un bazooka caricato a salve o usato per le esercitazioni militari e non per la guerra.
Ecco secondo me quali sono le criticità del bazooka di liquidità e perché è un bazooka spara palle e quali le possibili soluzione che poteva adottare il governo.
Ecco le criticità:
- Istruttoria bancaria.
Non c’è nessun automatismo previsto dal decreto liquidità. E’ prevista una istruttoria bancaria di merito creditizio per qualsiasi tipo di importo, anche per i famigerati 25.000,00 euro con garanzia dello Stato ( Si veda a tal proposito il mio articolo del 10 aprile intitolato Stefano Patuanelli sei un bugiardo). E’ uno strumento poco innovativo, perché le istruttorie sono eseguite con strumenti vecchi quindi si perderà molto tempo per istruire le pratiche. Occorrono istruttorie veloci e le banche non sono attrezzate per gestire la mole di lavoro che verrà, con gli strumenti da covid-19, chiusura filali e riduzioni del personale bancario e/o in smart working.
- b) Meritevolezza del credito.
Le aziende italiane direttamente ed indirettamente sono globalizzate. Chi opera con il mercato orientale, in particolare, ha già avuto grossi problemi di liquidità già a dicembre 2019, per calo di fatturato. Tra dicembre, gennaio e febbraio 2020, alcune di esse sono già andate in sofferenza bancaria o con seri red allert bancari. Si certo, già a dicembre, mentre i professoroni del nordde annunciavano che in Italia non c’era nessun rischio, ed intanto abbiamo superato i 20.000,00 decessi per covid-19, le aziende italiane stavano già soffrendo, solo per aver avuto la colpa di lavorare con il mercato orientale. Queste aziende non potranno mai accedere a nessuna garanzia dello stato perché la banca non concederà mai credito ad una società con criticità finanziarie conclamatesi a dicembre del 2019, anche se per causa da covid-19. Non essendo meritevoli di credito di fatto, non saranno meritevoli di nessuna garanzia, secondo il decreto liquidità. Ma se ne fregano della garanzia statale, le aziende vogliono riaprire, il mercato orientale sta avviando la sua fase di phasing out, stanno ripartendo, ma le nostre aziende non possono ancora farlo perché i nostri scienziati ne impediscono la riapertura. Certo le cartolerie sono più importanti, soprattutto di questo periodo con le scuole chiuse, quelle sì che possono riaprire. Che rabbia!
- Troppi paletti.
Il decreto limita la garanzia al max 25% del fatturato per le piccole e media imprese. In altre parole l’importo della garanzia è agganciato ai ricavi nulla di automatico. Per avere i famigerati 25.000,00 di finanziamenti garantiti dallo stato, annunciati dal ministro della Sviluppo Economico, occorre che l’azienda abbia conseguito nel corso dell’anno 2019 il fatturato di 100.000,00 euro.
- Commissioni e tassi di interessi.
Mancata certezza del costo. Il decreto si limita a dire che i tassi di interesse da applicare dovranno essere inferiori a quelli stabiliti per operazioni analoghe. Troppo aleatorio. Non ci sarà parità di trattamento tre la aziende che riceveranno i finanziamenti garantiti dallo stato. Si troveranno a pagare tassi di interessi diversi a secondo del tasso di indebitamento già in essere ed in funzione del gradimento dell’attività.
Come dice il decreto c’è un costo da riconoscere allo stato per la concessione della garanzia che varia dallo 0.50% all’1.50% a secondo dell’importo garantito.
- Decreto senza copertura finanziaria.
Il decreto non sarà mai convertito in legge, secondo me. Invito a fare un semplice ragionamento. L’art. 81 della Costituzione stabilisce che per ogni legge che comporti oneri a carico delle finanze pubbliche, è prevista una relazione tecnica presso le Commissioni Bilancio di Camera e Sanato che quantifica, la relativa copertura finanziaria. La spesa deve essere coperta da un entrata, è una regola che serve per non alterare gli equilibri di bilancio. Ora mi chiedo quale sarà la copertura finanziaria di 400 miliardi di euro, se riusciamo a stento a fare una legge di bilancio di 40 miliardi di euro?. Un extra-debito UE?Forse, il governo spera in un intervento dell’eurogruppo alla carlona, con gli eurobond, ma non penso proprio. Impossibile. Si veda sul punto il mio articolo Ci sta un olandese, un tedesco ed un italiano…..che triste barzelletta questa Europa!
Soluzione possibile.
Il finanziamento con la garanzia deve essere ancorato alle specifiche esigenze aziendali. Assicurare i pagamenti delle retribuzione e pagare l’80% dei fornitori istituzionali attraverso un piano di rientro concordato. Obiettivo riattivare i flussi generati dal capitale circolante. La soluzione semplice per ottenere liquidità è lo sconto fatture dei clienti istituzionali, la cui liquidità utilizzata direttamente dall’istituto per pagare i fornitori abituali ed i dipendenti. L’insolvenza dei clienti sarebbe stata coperta dallo stato. Per aziende che non hanno clienti rappresentati da fatture, linee di credito ad hoc come ad esempio anticipazione dei corrispettivi, finalizzate, sempre per pagare i fornitori istituzionali ed i dipendenti. L’idea è quella di mettere in moto i flussi del capitale circolante delle aziende. Un fornitore pagato di un azienda è un cliente incassato da un’altra, ecco creare così un circolo virtuoso di interconnessioni aziendale. Le aziende così saranno pronte alla ripartenza, avranno fornitori che saranno disponibilissimi a riattivare le forniture. La soluzione è il capitale circolante. Far girare flussi monetari delle aziende monetizzando i loro crediti.
Intanto con abnegazione e diligenza gli amministratori locali, con gli impiegati comunali, sono riusciti in pochissimi giorni a collocare i buoni spesa, con i soldi derivanti dal decreto liquidità. Hanno dato la possibilità agli indigenti di assicurare loro un piatto per le sante feste.
Ad ogni lettore attento la sua conclusione. Insieme ce la faremo certamente…….ma senza l’aiuto di nessuno questo è certo.