Come si fa, come si fa a non capire ancora una volta che l’incapacità politica porta all’annientamento sociale ed economico di un paese?
Per sopperire alla carenza dei medici specializzandi, l’Italia ha indetto un bando per il reclutamento internazionale di 300 medici, carenza che la mala gestio politica degli anni precedenti ha provocato. Ebbene si la mala gestio politica generata negli ultimi 10 anni o forse più. Infatti c’è il numero chiuso agli ingressi dei nuovi medici in tutte le discipline della specializzazione. Dico e sottolineo specializzazione non l’ingresso in medicina, quindi sto parlando di medici già laureati che vogliono specializzarsi, giusto per precisarlo. La questione è sempre di carattere economico. Uno specializzando costa allo stato circa 1.800 euro mensili. La corresponsione di tale importo non è considerata retribuzione in quanto l’attività dello specializzando è inserita in un percorso formativo. Lo specializzando è comunque un medico, che affiancato ad uno strutturato lavora e lavora pure bene. Ma prescindendo dall’ implicazione di carattere contributivo e fiscale, volevo sottolineare, e sintetizzare uno studio fatto Anaao Assomed (Associazione medici dirigenti) del collo di bottiglia che il sistema politico ha creato eccolo di seguito sintetizzato.
Stima del numero di laureati, domande per il concorso di specializzazione ed “imbuto formativo”
Laureati attesi (stima con tasso di laurea di 89,8%)
stima perdenti concorso scuole di specializzazione (“imbuto formativo”)
Stima domande concorso scuole specializzazione
Ecco il commento dello studio: Solo il 2,5% dei laureti in medicina completerà il percorso formativo con la specializzazione. Sbarramento ingresso alle brache della specializzazione, collo di bottiglia ben servito.
Adesso la politica si accorge che è stato un errore, che imbecilli.
Adesso la politica si accorge che è stato un errore, che imbecilli.
La motivazione era ed è semplicissima, non ci sono i soldi per soddisfare la domanda dei medici che fanno richiesta di specializzazione nelle diverse branche mediche; oppure i soldi sono impiegati e o dirottati su altri capitoli di spesa del bilancio statale. Quindi niente soldi o meglio taglio dei fondi alla sanità meno specializzandi. Ecco il risultato.
Ma si deve aggiungere un altro capolavoro tutto italiano per completare il puzzle.
Uno studio del Sole 24 ore, anno 2016, ha stabilito che la gran parte delle apparecchiature sanitarie italiane sono obsolete. Il 58% delle apparecchiature elettromedicali ha più di 10 anni, tra le più importanti si citano, pet, tac respiratori per la rianimazione, mammografie, ventilatori ecc ecc. Allora ecco un altro capolavoro vincente, tutto italiano per l’autodistruzione di un paese: la politica incontra gli imprenditori o viceversa. Cambiando l’ordine degli addendi il prodotto non cambia si sa.
Imprenditori, meglio definirli prenditori, incapaci, da un lato, di proporsi sul mercato con idee vincenti ed avveniristiche in campo medicale, o semplicemente per trovare immediate commesse, con la scusa del personale da pagare, dall’altro elemosinati ed incapaci politici che sapendo che il bel gioco dura poco e che una volta terminato il mandato non si sa cosa fare, accettano e firmano contratti inutili con fior di euro di mazzette, pezzenti!. Di indagini della magistratura sulle modalità di fornitura di materiale elettro medicale consegnato alle strutture sanitarie pubbliche, se ne contano a migliaia. Attenzione l’indagine dei magistrati riguarda sempre le modalità della fornitura e mai lo stato di obsolescenza dei prodotti forniti naturalmente. Costo della fornitura medicale alta, prodotto obsoleto ecco la prova l’accozzaglia vincente. Tanto che fa, il politico è mosso dalla sua giustificazione morale: un altro al posto mio avrebbe fatto lo stesso, oppure se non lo faccio io la fa l’altro, meglio subito questa pagnotta domani non si sa. Il tutto a discapito della buona e sana imprenditoria italiana che cede all’estero la sua capacità di fare, creare in modo vincente il business. Adesso c’è l’emergenza sanitaria l’imprenditore o meglio il prenditore ed il politico dovranno curarsi con le macchine obsolete fornite, con il personale sanitario che c’è, quello che è rimasto insomma, e certo c’è emergenza pandemica non si può scegliere la struttura sanitaria privata per farsi curare, adesso ci sono solo le macchine degli ospedali pubblici, e mica puoi andare all’estero; che imbecilli tutti. Intanto il parlamento è chiuso i politici sono a casa, uno show man annuncia decreti ancora non scritti, mettendo il tessuto imprenditoriale ed economico italiano nel caos. Intanto il sommerso, sta finendo i soldi e tra qualche giorno questi signori busseranno alla porta di qualcuno per mangiare ed allora sì che ci sarà rivoluzione pandemica. Forse il codiv-19 insegna che quando il tessuto imprenditoriale e politico è malato risulterà contagiato anche tutto il resto. Il contagio sarà pandemicamente ed inevitabilmente inarrestabile. Al contrario quando il tessuto è sano il contagio sarà limitato o nullo. Meditate gente meditate.
Fonti: